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Elemento vitale del nostro pianeta e argomento sempre più centrale in svariati ambiti, la natura è ormai un must have quando si parla di design.

Non solo a casa, ma in particolare nei luoghi di lavoro, l’obiettivo dei progettisti è quello di integrare nella quotidianità la natura in ogni sua forma.

Un po’ per la crescente attenzione verso la sostenibilità e un po’ per le molte ore trascorse in luoghi chiusi – circa il 90% del nostro tempo! – il biophilic design attira l’attenzione del pubblico, dai designer ai semplici appassionati.

Perfettamente in linea con i trend 2025, il biophilic design è una disciplina che supera la mera estetica degli spazi, ponendosi l’obiettivo di creare connessioni tra individui e ambiente dando vita a spazi sani, sostenibili e “naturali”.

Per saperne di più …

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Non solo scelta estetica, ma una vera e propria strategia per migliorare il benessere e la quotidianità delle persone che vivono regolarmente questi spazi!

In questo articolo ti spiegheremo cos’è il biophilic design, consigliandoti come integrarlo nei tuoi ambienti.

Che cos’è la progettazione biofilica?

L’uomo è naturalmente legato alla natura e la progettazione biofilica si propone proprio di ripristinare tale legame. Legame che pian piano si dissolve a causa dell’incessabile susseguirsi di nuove tecnologie e della crescente industrializzazione.

Le origini del biophilic design

La progettazione biofilica trova le sue radici negli anni ’80 grazie al biologo Edward Wilson.

Basandosi sulle ricerche dello psicanalista Erich Fromm, il quale con il termine biofilia indicava l’innata tendenza psicologica dell’uomo a essere attratto da tutto ciò che è vivo, Wilson avvia a sua volta delle ricerche dimostrando empiricamente quanto affermato da Fromm.

Nella sua opera “Biophilia” del 1984 Wilson afferma che:

Siamo umani in buona parte a causa del modo particolare in cui ci affiliamo con altri organismi. È la matrice in cui la mente umana ha avuto origine ed è permanentemente radicata.

A partire da questa affermazione Stephen R. Kellert declina la progettazione biofilica nell’architettura e nell’interior design. Kellert sostiene che all’ambiente costruito debbano essere applicati sei elementi – da lui individuati – i quali si declinano ulteriormente in più di settanta attributi: materiali naturali, facciate verdi, luce del sole, motivi botanici, …

Che cosa vuol dire “biophilia”?

Il termine biophilia deriva da due parole greche: “bio” che significa vita e “philia” che significa amore/attrazione.

Da ciò appare chiaro il significato di design biofilico: l’inevitabile attrazione dell’uomo alla natura spinge i progettisti a cercare soluzioni che sappiano integrare gli elementi naturali nei luoghi abitativi e lavorativi, così da migliorare il benessere e la qualità della vita di chi vive gli spazi.

Biophilic design: Una marea di vantaggi

Come già detto in precedenza nel corso dell’articolo, il design biofilico non solo migliora l’estetica degli spazi, ma beneficia alla salute di chi abita e vive gli spazi.

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Uno dei maggiori vantaggi è il benessere psicologico. È risaputo che la natura ha effetti positivi sulla salute mentale e sul benessere fisico. Allo stesso modo il biophilic design aiuta a ridurre lo stress, migliorare l’umore ed aumentare la produttività.

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Altro vantaggio è sicuramente la salute fisica, infatti progettare seguendo questo stile significa integrare e decorare gli spazi con una rigogliosa vegetazione. Essa migliora la qualità dell’aria, riduce l’inquinamento acustico, stimola il sistema immunitario e riduce la pressione sanguigna.

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Come conseguenza diretta del punto 2. c’è sicuramente la sostenibilità. Il biophilic design infatti contribuisce a ridurre l’impatto ambientale degli edifici e in generale a promuovere uno stile di vita più green.

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Specificatamente agli ambienti di lavoro, il design biofilico aumenta la felicità dei collaboratori aumentando di conseguenza la loro produttività.

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Inoltre, sempre in ambito lavorativo, questo stile rafforza l’employee retention, ovvero aiuta ad attirare nuovi talenti e a trattenere i collaboratori già presenti in azienda. Questo perché progettare un ambiente green orientato alla sostenibilità trasmette indirettamente che la salute e il benessere dei dipendenti sono una priorità per l’azienda.

biophilic design - pecis
Ceramica Fioranese

Tre consigli per integrare il biophilic design nei tuoi ambienti

Progettare un ambiente seguendo il biophilic design non è facile! Infatti non si tratta solo di aggiungere piante e fiori agli angoli delle stanze o come soprammobile. Questo tipo di design prevede una vera e propria integrazione di tali elementi nell’arredo e nell’architettura dell’edificio attraverso texture, finiture, colori e materiali.

Ecco tre consigli per iniziare a progettare i tuoi spazi, ma ricordati di affidarti agli esperti per realizzare ambienti a regola d’arte!

  1. Massimizzare la luce naturale con finestre, lucernari e vetrine. Come abbiamo detto nel paragrafo precedente, infatti la luce naturale ha effetti positivi sull’umore, sulla produttività e sul ritmo circadiano.
  2. Utilizzare materiali naturali, come legno, pietra, marmo o bambù, i quali aiutano a rendere gli ambienti più accoglienti e sostenibili.
  3. Utilizzare colori e motivi naturali. Ti suggeriamo di optare per: texture realistiche; colori terrosi e tonalità pastello come un beige sabbia, un blu mare o un verde foresta; motivi vegetali e naturali, come fiori, piante o pattern animalier.

Nel seguente paragrafo ti consigliamo alcuni elementi concreti per dare vita a un ambiente total green.

biophilic design -pecis
Cotto d’Este

Quali elementi utilizzare per rispettare il biophilic design?

Non è difficile immaginare quali elementi possono aiutarti a ricreare questo stile: motivi naturali e qualsiasi colore, texture o finitura in linea con la natura e le sue forme.

Il presupposto da cui partire è di ragionare in un’ottica multisensoriale, così da coinvolgere tutti i 5 sensi e generare reazioni spontanee fisiche ed emotive per entrare in totale sintonia con la natura.

A questo bisogna aggiungere:

  • Giochi di luce e ombre non solo attraverso lampade e finestre, ma anche combinando piastrelle dai finish differenti, ad esempio lucide, matte, metallizzate, …
  • Piastrelle e rivestimenti che richiamano gli elementi naturali. Ad esempio nel catalogo Pecis potrai trovare numerosi brand – Cotto d’Este, Coem, Abk, Ceramica Fioranese … – che offrono diverse tipologie di gres: effetto pietra, effetto legno o effetto marmo, e molti altri.
  • Carte da parati che rappresentano motivi floreali/animalier o con geometrie ricorrenti in natura.
  • Rivestimenti naturali come il parquet by WoodCo o Bauwerk.

Biophilic design nei progetti Pecis Paolo

Ecco due rappresentati d’eccellenza del biophilic design: Casa RM e Villa Leo, due progetti di Pecis Paolo in cui la natura si propaga in ogni stanza portando calma e tranquillità in chi vive gli spazi.

Casa RM

Villa Leo

Pecis all’insegna della sostenibilità!

Con Pecis Paolo seguire le tendenze è un gioco da ragazzi!

Grazie al know how dei nostri esperti e alla professionalità dei nostri piastrellisti, progetteremo uno spazio su misura per te e le tue esigenze in linea con le ultime tendenze.

Non solo privati, ma anche aziende e spazi commerciali! Dopo una consulenza personalizzata, ti aiuteremo a progettare ogni tipo di ambiente, accompagnandoti in ogni fase e suggerendoti i migliori prodotti dei migliori brand di interior design.

Non ti resta che venire a trovarci in Via Italia, 14, Villongo (BG) oppure contattaci per proporci il tuo progetto!

Immagine in copertina: WoodCo

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